A Montefalco e la masterclass dedicata al confronto dei tannini
di Giovanna Moldenhauer
La nuova edizione di A Montefalco ci ha presentato le sue nuove annate, introdotte dal nuovo Presidente Paolo Bartoloni, come di consuetudine all’interno della scenografica abside, affrescata nel 1451 dal noto pittore fiorentino Benozzo Gozzoli. Nell’occasione oltre agli assaggi di molti produttori di Sagrantino e Trebbiano Spoletino, abbiamo partecipato all’interessante masterclass Beyond Flavours – dal significato letteralmente tradotto oltre i sapori – condotta da Cristina Mercuri. Vi sono stati messe in paragone 5 diverse etichette di Sagrantino Montefalco DOCG ad altrettante etichette tra cui due italiane molto note e tre estere dal prestigio acclarato. Dopo un’introduzione del contesto del Consorzio e del Sagrantino, vitigno principe del territorio trovate la presentazione e degustazione
In occasione della recente edizione di A Montefalco, ospiti del suo Consorzio di Tutela, abbiamo assaggiato le anteprime reali delle annate dei vini in uscita. Hanno spaziato dal loro vino più importante il Sagrantino di Montefalco, divenuto DOCG nel 1992, al loro Rosso, dai numeri più importanti a livello di presenza sul mercato, oltre al Trebbiano Spoletino, uva bianca antichissima, dall’aromaticità nordica e dall’acidità sostenuta, estremamente eclettica e versatile, adatta a plasmare diverse interpretazioni stilistiche e tipologie. Pochi vini, in Umbria, riescono a rappresentare il concetto di terroir come il Montefalco Sagrantino che può essere prodotta esclusivamente nel territorio collinare di Montefalco e in parte nei comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo. Il vitigno Sagrantino dimora qui da tempo immemore, tanto che era già coltivato dai primi frati francescani. Gli assaggi dell’annata 2020 del Sagrantino, protagonista principe anche del nostro articolo, ci hanno dimostrato vini più eleganti, meno concentrati, più fini, meno rigidi nel tannino interpretato in chiave di finezza.
Leggendo le descrizioni della masterclass di seguito, scoprirete come i vignaioli umbri e i loro enologi consulenti, quando sono indicati, sono davvero in grado di padroneggiare i suoi ingombranti tannini, presenti sia sulla buccia che nell’acino dell’uva, caratteristica che per concentrazione, lo rende unico al mondo.
Un confronto in cui i tannini sono stati magistralmente gestiti nelle annate 2019, 2018, 2016 e 2015, uscendo in un confronto alla pari con i due francesi e il californiano!
Ecco la descrizione dei vini in ordine di assaggi:
Scacciadiavoli – Montefalco Sagrantino DOCG 2019 – Qui la consulenza di Stefano Chioccioli porta a una vinificazione con una fermentazione in tini di rovere francese da 100 ettolitri, seguita da una maturazione suddivisa tra botti di rovere francese da 30 ettolitri, tonneaux e barriques per almeno 18 mesi. Dopo l’assemblaggio resta in bottiglia per almeno 4 mesi. Nel calice è rubino, con lievi tonalità granate. Al naso è complesso, con sentori intensi di piccoli frutti rossi, agrumi rossi, seguito da note speziate di sottobosco, spezie fresche, balsamiche. Al palato è voluminoso, con un tannino presente ben integrato, equilibrato da freschezza acida, è persistente, con un retrogusto fruttato e speziato.
Bocale – Montefalco Sagrantino DOCG 2019 – Qui la consulenza di Emiliano Falsini porta a una vinificazione con una macerazione di almeno 40 giorni esclusivamente con lieviti indigeni. La maturazione avviene in botti di rovere per 24 mesi ed in bottiglia per altri 12. Vino non sottoposto ad alcun tipo di stabilizzazione e filtrazione. L’eventuale presenza di sedimenti è da considerarsi garanzia di genuinità. Dopo un rosso rubino intenso con leggeri riflessi granato, ha al naso profumi tipici di more, ribes, seguite da macchia mediterranea, con note speziate, una finale di cioccolato e balsamicità. All’assaggio ha una grande struttura, tannini presenti e ben levigati, equilibrati da freschezza, eleganza, con un finale lungo e persistente tipico della varietà, un retrogusto tra spezie e note balsamiche.
E. Guigal – Château D’Ampuis Côte-Rôtie 2018 – Questo vino, ottenuto da 93% Syrah e 7% Viogner, proviene da vigne con un’età media compresa tra i 35 e i 40 anni, situate su 7 zone d’eccezione della Côte-Rôtie. Le uve sono raccolte a piena maturità e fermentate successivamente in vasche di acciaio; il vino viene poi fatto maturare in botti di rovere nuove per 38 mesi. Nel calice è granato profondo, poi al naso ha aromi speziati, poi note di frutti rossi, tra prugne, more, seguite da una nota affumicata e cioccolato. Al palato ha struttura, tannini presenti e setosi, freschezza, eleganza, persistenza, un retrogusto ampio giocato sulle spezie, con una leggera nota affumicata.
Passopisciaro – Franchetti IGT Terre Siciliane 2021 – Questa etichetta di punta della tenuta di Passopisciaro è ottenuto da Petit Verdot 70% e Cesanese d’Affile 30%, da vigne di 20 anni sul versante Nord, in contrada Guardiola. La vinificazione avviene in vasche d’acciaio, seguite da una maturazione di 6 mesi in legno di rovere francese, poi di altri 12 in vasche di cemento. Dopo un porpora profondo ha al naso piccola frutta rossa matura, seguite da spezie, per poi virare sul cuoio e su un sentore che ricorda la pietra, dato dal contesto del vulcano. Al sorso ha struttura, tannini presenti e setosi, freschezza a equilibrare, eleganza, ampiezza, una decisa persistenza dal retrogusto tra china, piccoli frutti rossi e spezie.
Antonelli – Montefalco Sagrantino DOCG 2018 – Viene prodotto da Sagrantino, vigneti situati in collina tra i 300 ed i 400 metri, con un’età media di 20 anni e una resa di 45 ettolitri a ettaro. In cantina il riempimento delle vasche di macerazione avviene per gravità, con una fermentazione sulle bucce e una macerazione di 3 settimane in cocciopesto. Matura per 36 mesi in botti di rovere da 25 ettolitri e carati da 500 litri, in seguito fa un passaggio in vasca di cemento per 6 mesi, quindi in bottiglia per un anno. Nel calice è rubino profondo. Al naso è complesso, giocato sulla frutta scura matura, dalle more alla prugna, poi è speziato. Al palato è ampio, di corpo, con tannini presenti e setosi, equilibrati da freschezza, con una chiusura di grandissima persistenza.
Le Macchiole – Messorio Toscana IGT 2019 – L’etichetta nata nel 1994, tuttora di grande impatto e personalità, è prodotta da 100% Merlot, ottenuto dai vigneti Vignone del 1999 e Ulivino del 2016, con una raccolta di uva di 800 gr per pianta. La vinificazione prevede fermentazione e macerazione per 30 giorni in cemento, poi una maturazione di 18 mesi in barriques nuove. Nel calice è di un colore rosso rubino pieno. Il naso complesso apre sulla frutta piccola scura di mirtillo e mora, rossa di ciliegie, poi note di sottobosco, macchia mediterranea, seguiti da spezie con un finale di vaniglia e legno di cedro. In bocca ha struttura, tannini fini, setosi, freschezza a equilibrare, una grande eleganza, persistenza con un retrogusto tra spezie e legno di cedro.
Château Montrose – Saint – Estèphe AOC 2eme Gran Cru Classé – Viene prodotto da 72% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 6% Cabernet Franc, 2% Petit Verdot. In cantina dopo una macerazione di 20 giorni, il vino matura per 24 mesi in barriques. Dopo un colore granato con riflessi rubino, ha profumi complessi di caffè, liquirizia, cacao, poi di ribes nero, lampone, seguiti dalla floreale violetta. All’assaggio è ampio, ha tannini setosi, presenti, poi ha freschezza, un’ottima persistenza, un finale con sentori di ribes nero, amarena, ribes rosso e cacao.
Tenute Lunelli – Carapace Lunga Attesa Montefalco Sagrantino DOCG 2016 – Questo vino ottenuto dalla collaborazione con Luca D’Attoma, nasce nella zona di Montefalco dal vigneto Vigna al Pozzo di oltre trent’anni. Per la sua vinificazione le uve sono state sottoposte a tre fermentazioni distinte: gran parte della massa è stata vinificata in botti tronco-coniche di rovere, una parte in anfore e orci di terracotta, il resto in acciaio. Nascono così tre vini con caratteristiche differenti, che, assemblati a seconda dell’annata, prevedono infine un’ulteriore maturazione in legno e in bottiglia. Nel calice è rosso rubino scuro, al naso è complesso con sentori di confettura di more, prugna, poi cioccolato fondente, una sensazione di caffè, di tabacco. Al sorso è caldo, dal tannino presente ma ben calibrato, con freschezza, avvolgenza, è intenso, elegante, con una lunga persistenza dal retrogusto di frutta, cioccolato, spezie.
Ridge Vineyards – Lytton Estate Petite Sirah 2019 – La tenuta Ridge Vineyard possiede il vigneto più alto della California a 800 metri d’altitudine da cui provengono le uve di Sirah. Questa parcella gode di una posizione ideale grazie all’orientamento a est che la protegge dai forti venti del Pacifico. Inoltre, l’altitudine regala una mite frescura notturna che consente di ottenere una maturità perfetta delle uve. In cantina dopo una macerazione di 20 giorni, il vino matura per 12 mesi in barriques. Dopo un colore granato, ha un naso complesso di spezie anche dolci, visto una nota di vaniglia, poi frutta anche piccola comunque scura. Al palato ha struttura, tannini presenti e freschezza a equilibrare, è elegante, ampio, di ottima lunghezza con un retrogusto giocato soprattutto sulle spezie.
Colpetrone – Memoria Montefalco Sagrantino DOCG 2015 – Da solo Sagrantino in cantina avviene la fermentazione con macerazione a temperatura controllata, con rimontaggi giornalieri e délestage, al il vino viene messo in barrique di rovere francese per 12 mesi, seguiti da almeno altri 6 di bottiglia. Nel calice è di una tonalità granato con riflessi rubino. Il naso è giocato sulla frutta rossa e nera matura, poi vira sulle spezie scure, a chiudere è balsamico. Il sorso è potente e dolce al tempo stesso, con una concentrazione tannica evidente, equilibrata da freschezza, poi è decisamente lungo con un retrogusto tra lo speziato e il balsamico