Alexandre Bonnet: la Champagne da un’insolita prospettiva
Di Paolo Valente
Il Domaine Alexandre Bonnet ha recentemente presentato un docufilm per raccontarsi e per raccontare il suo territorio. Una zona della Champagne fuori dai territori più blasonati, a sud, in una terra appartenuta, nel passato, alla Borgogna, regione con la quale ha tanto in comune: dalla conformazione del territorio al Pinot nero come vitigno principale. Qui, a Les Riceys, siamo più vicini a Beaune che a Eperney.
Les Riceys è un piccolo comune del dipartimento dell’Aube, circa 1300 persone suddivise in tre villaggi con tre chiese che dipendono da tre differenti diocesi. Tutto è diviso in Tre. E sono anche tre le denominazioni (AOC Appellation d’Origine Contrôlée) che insistono su questo villaggio: Champagne, innanzitutto e prima di tutto, poi Coteaux Champenois, dedicata ai vini fermi, e la mitica Rosé des Riceys, dedicata ad un vino rosato da uve Pinot nero. Un vino del colore della ciliegia, fuori dagli schemi di rosato francese, con intensi profumi di frutta rossa e una grande piacevolezza di beva e con eccellenti potenzialità di tenuta nel tempo.
Arnaud Fabre, CEO di Alexandre Bonnet, ha voluto raccontare la Maison sotto la prospettiva dell’uomo, uno dei tre pilastri del concetto di terroir alla francese: le altre sono, semplificando, il territorio e il vitigno. Quando la narrazione comune delle grandi Maison parla quasi sempre di una sola persona, lo Chef de cave, Arnaud ha voluto far parlare tutte le professionalità che lavorano per la Maison, dall’operaio al cantiniere, dal potatore all’amministrativo. Tutti con l’orgoglio di produrre un ottimo vino, un vino del territorio. “Non si può fare che del buon vino in un paesaggio così bello” ricorda Arnaud.
Il vino è qualcosa che a Les Riceys coinvolge tutti e tutto, il villaggio nella sua interezza e nella sua anima.
Il docufilm è visibile accedendo al sito della Maison https://www.alexandrebonnet.com/it oppure direttamente da questo link https://youtu.be/5fNCebHRxV8