Assaggi di Argiolas tra un Metodo Classico e l’iconico Turriga

Di Giovanna Moldenhauer

In un incontro milanese presso l’Enoluogo abbiamo degustato diverse etichette della produzione di Argiolas, tra cui un interessante Metodo Classico ottenuto dall’autoctono sardo Nuragus e l’iconico Turriga nella sua più recente espressione. Precediamo la degustazione delle due etichette con un breve ritratto della famiglia

Riteniamo giusto premettere come ancora oggi, dalla fondazione della cantina, la visione del suo fondatore Antonio Argiolas è estremamente attuale. Egli usava il termine idea per definire il sogno di un’azienda vitivinicola che fosse capace di raccontarsi al mondo, traendo forza dalla tradizione. L’eredità di quell’ambizione, custodita dai figli gemelli Franco e Giuseppe, è oggi valorizzata dai nipoti Valentina, Francesca e Antonio che, genitori di una nuova generazione, non smettono di scommettere sul valore della terra e delle sue produzioni, investendo in formazione e confronto. Sita a Serdiana, in provincia di Cagliari, sin da principio ha scommesso sull’innovazione, legando saldamente la sua crescita alla Sardegna. Ne ha negli anni riflesso l’identità, tutelato i vitigni locali, investito sulla sostenibilità, sperimentando tecniche colturali all’avanguardia.

La degustazione

Metodo Classico VSQ Brut – Ottenuto dalla varietà autoctona Nuragus, dalle basse rese in vigna, su suoli con marne calcaree e argilla, dalla maturazione più ritardata rispetto ad altre varietà, in cantina dopo la pressatura soffice, decantazione statica a freddo, inoculo con lieviti selezionati, fermentazione di 20 giorni in acciaio Inox, fermentazione malolattica svolta parzialmente, riposa sui lieviti in bottiglia per 48 mesi. Esordisce con un colore dorato, cristallino e con un perlage molto fine. Al naso ha note eleganti di fiori bianchi, di pesca noce, pera, seguiti da agrumi che si fondono con i delicati profumi di erbe mediterranee. Al sorso è sapido, fresco, cremoso, elegante, armonico, persistente, con un retrogusto iodato.

Voto: 89/100

Turriga Isola dei Nuraghi IGT 2019 – Ottenuto da Cannonau 85%, Bovale 5%, Carignano 5%, Malvasia Nera 5%, è stato creato dal celebre enologo Giacomo Tachis, poi completato dal suo ‘erede’ Mariano Murru, oggi Direttore Tecnico Argiolas. La base di Cannonau dona struttura, Carignano rotondità e pienezza, Bovale la ricchezza di frutto, Malvasia la carica tannica. La sua nota etichetta vuole essere specchio della scultura pre-nuragica da cui ha preso il nome, icona di una femminilità forte e fiera, tipica delle donne sarde. Dopo un’attenta selezione delle uve in vigna, in cantina dopo il processo fermentativo, di macerazione supportata dalla tecnica del delestage, della malolattica, matura per circa 22 mesi in barriques nuove di rovere francese, seguiti da un affinamento in bottiglia di circa un anno. Esordisce con un colore rubino dai riflessi granato, seguiti da un naso già incredibile che spazia dalle spezie a note di torrefazione, da chiodo di garofano a liquirizia, da ribes nero e mora in confettura ad arancia, da tabacco biondo a eucalipto, poi da macchia mediterranea a note di felce. Il sorso è ricco e importante, con tannini già setosi equilibrati da freschezza, con un equilibrio che si esalterà nel tempo, decisa persistenza.

Voto: 90/100

Photo @ Argiolas