Editoriale
Dal 23 al 26 gennaio 2020 saremo a Pescara per la seconda edizione Spumantitalia. Un 2020 che si preannuncia non solo scaramantico, idealmente ricco e intrigante, ma che vede anche il vino italiano, insieme all’olio extra vergine d’oliva – mi piace tanto chiamarlo “olioevo” –, fuori dalla blacklist di Trump. Salvi anche il pecorino sardo, visto che in Usa non esiste un “pecorsan” clonato, il Parma, il San Daniele e la coppa Piacenza. Meno male! Colpiti invece, purtroppo, il grana padano, il parmigiano reggiano, il limoncello, la mortadella. La questione dazi non deve tuttavia essere vista soltanto come un danno economico, ma va trasformata in un’opportunità per un governo Ue, chiamato a impegnarsi più a fondo nel riconoscimento delle dop e delle igp.
L’anno prossimo Parma, con Piacenza e Reggio Emilia, sarà capitale della cultura italiana. Ne scriviamo perché l’Emilia occidentale lega, da sempre, la cultura e l’arte con l’enogastronomia, il paesaggio, l’ambiente, la sostenibilità. La nostra attenzione va anche a un agguerrito poker di ristoranti, che ci sembrano rappresentativi di quella qualità che per noi rappresenta la vera stella polare e che, al di là dei suggestivi piatti proposti, ci sono parsi particolarmente in linea con la nostra filosofia. Bubble’s #8 svela anche alcuni segreti di personaggi di punta del mondo enogastronomico e non: Antonella Clerici, Beppe Conver- tini, Davide Paolini e il saggista e spregiudicato presidente del Vitto- riale, Giordano Bruno Guerri. E poi l’incontro con Luca D’Attoma, ex giovane enotecnico conosciuto quando ero direttore in Franciacorta e oggi affermato winemaker toscano, oltreché consulente dalla Sicilia alla Spagna. La città su cui in questo numero abbiamo voluto soffer- marci è Orvieto, dove la vivibilità non solo è a misura d’uomo, ma si radica anche in una gastronomia strettamente connessa al suo vino bianco per eccellenza. E poi, dopo le acciughe di Andrea Zanfi rac- contate con la magia dei pescatori siciliani che, per il loro luccichio, immaginavano fossero stelle cadute in mare, ecco alzarsi il sipario sulla gradevolezza del vino spiegata dalle neuroscienze. Senza dimen- ticare l’innovativo percorso proposto nel cuore delle Langhe da Mondodelvino per far comprendere a grandi e piccini il segreto di un calice fermo o effervescente.
E i calici di vino di grandi produttori non mancano certo in Bubble’s #8. Si inizia con una new entry, un’im- prenditrice donna di primissimo livello come Dia- na Bracco, che si lancia in Piemonte nell’universo del vino, apportando idee fresche insieme a un in- novatore straordinario come Pier Giorgio Scrima- glio. E si continua, in questo numero prenatalizio, con accurati consigli per chi vuol stupire qualche amico con vini e bollicine: ecco allora tratteggiati il Vermentino di Boboli e della Lunigiana, il Carmignano ottenuto con l“uva francesca” così amato dai Medici, un super Amarone d’Illasi, la Durella dei Monti Lessini e, appena sull’altra sponda del lago, il Cremant e il Rosè della Valtenesi. E se da Alghero arrivano le bolle di Torbato, all’imbocco delle Alpi Atesine incontriamo con Joseph Romen l’anniversario datato 1919. Per concludere e prepararsi infine al brindisi di capodanno, perché non approfittare della Selection-TopTen di bollicine italiane, nella quale 10 chicche non mancheranno di lasciare di stucco anche molti addetti ai lavori? Provare per credere, pronti a sostenere le nostre scelte al di fuori dei contesti guidaioli e commerciali. Cà-va-sans-dire!
Giampietro Comolli
direttore Bubble’s Italia