Carlin de Paolo: quando il vino è una storia di famiglia

Di Silvana Delfuoco

Giorno di festa lo scorso 18 giugno alla frazione Gorzano di San Damiano d’Asti. L’occasione è stata la presentazione dell’Alta Langa DOCG 2020 dell’azienda Carlin de Paolo, uno spumante metodo classico 100% Pinot Nero, affinato 36 mesi sui lieviti, dal bel giallo dorato e dall’evanescente perlage color avorio. Una festa che ha permesso ai presenti, oltre alla degustazione dei calici dell’ottimo vino, di scoprire la realtà di un’azienda all’avanguardia che ha la sua forza nelle solide radici famigliari.

Nel cuore delle colline piemontesi, dove il vino è tradizione secolare, Carlin de Paolo narra una storia di famiglia e passione. Tra filari che si estendono come onde verdi, la quarta generazione dei Ponte prosegue l’eredità del bisnonno Paolo, il pioniere che gettò le fondamenta del marchio.
Il nome Carlin de Paolo porta infatti con sé il sapore delle radici familiari. Carlo, noto come Carlin, era il figlio di Paolo, il fondatore che, con visione e perseveranza, unì i primi appezzamenti del podere di famiglia. Ancora oggi i fratelli Ponte, attuali titolari dell’azienda, sono noti come i nipoti di Carlin, proseguendo l’avventura vitivinicola con la stessa dedizione.

Giancarlo, Davide, Paolo e Lorenzo Ponte incarnano l’essenza di una tradizione che evolve. Giancarlo cura il marketing con la precisione di un enotecnico; Davide segue ogni passaggio dalla vigna alla cantina; Paolo gestisce l’imbottigliamento e la vendita; Lorenzo, cuoco e sommelier, esalta nei piatti della Merenderia i vini della casa.

Le vigne di Carlin de Paolo si estendono per cinquantaquattro ettari, un mosaico di terroir che esprime la bellezza del paesaggio e il valore del lavoro agricolo, sotto la protezione della Cappella dell’Ascensione. Qui nascono vini che riflettono una terra benedetta: Terre Alfieri Arneis, Terre Alfieri Nebbiolo, Barbera d’Asti Superiore, e Cisterna d’Asti Superiore, veri cru d’eccellenza.
Carlin de Paolo guarda infatti al futuro con attenzione alla sostenibilità e alle nuove tecnologie, rispondendo così anche alle esigenze di un consumatore sempre più consapevole.

La presentazione dell’Alta Langa DOCG 2020 è stata dunque non solo una celebrazione del vino, ma un tributo alla famiglia Ponte che, con cuore e intelligenza, costruisce un “ponte” ideale tra passato e futuro perché niente vada perduto delle nostre comuni tradizioni.

www.carlindepaolo.com