Colline Albelle, personalità e sostenibilità
Di Andrea Matteucci
Il luogo è il borgo medioevale di Riparbella, in provincia di Pisa, l’enologo e agronomo è il talentuoso giovane francese Julian Reneaud, la proprietà è di Dilyana Vasileva e Irena Gergova, la cantina risponde al nome di Colline Albelle, realtà vitivinicola di rigorosa sostenibilità e sensibilità ecologica secondo principi di basso impatto ambientale. I 20 ettari di vigneti allevati a guyot, per suoli sabbiosi e calcarei, propongono uve Sangiovese, Merlot e Vermentino in purezza: da queste, in conduzione e produzione biologica e biodinamica, tre diverse referenze. Su tutte: Serto, espressione più classica del Sangiovese, con note di foglia di pomodoro, pomodori secchi e con un affinamento di 30 mesi in barriques e 6 mesi in bottiglia, per un’espressione elegante e sensazioni di lunghezza e verticalità alla degustazione; Inbianco, minerale e floreale, è invece un Vermentino raccolto appena maturo per ottenere una gradazione alcolica leggera (10% vol.). Le uve vengono vinificate in acciaio prima di passare 6 mesi in barriques non tostate. Infine Inrosso, un Merlot croccante e verticale. Si presenta con un bouquet delicato, una ricercata freschezza e una spalla acida sul palato che, insieme, sottolineano una struttura tannica fitta completata da aromi di frutti rossi, ciliegia e fragoline. Inrosso e Inbianco nascono, entrambi, per essere di anno in anno gli interpreti più freschi e accessibili dei vigneti dell’azienda e della vendemmia, affacciandosi sul mercato sempre per primi.