Forti nella qualità, autorevoli nella gestione
di Andrea Matteucci
“Forti nella qualità, autorevoli nella gestione”: questo il titolo, quasi un claim dell’evento organizzato da Vi.V.O., cooperativa vitivinicola del veneto orientale costituita da diverse cantine, otto in tutto, e aziende ubicate tra le provincie di Treviso e Venezia, cui è seguita una masterclass di etichette del territorio, tenutosi lo scorso 25 ottobre presso l’azienda vitivinicola di Salgareda, non lontano da Treviso, Vigna Dogarina. Una giornata di dialogo e confronto tra diversi attori del comparto (management di cooperative ed esperti di settore vino) per fare il punto della situazione, guardando al domani, sulla corretta interpretazione di numeri, fatturati, classifiche del settore fino alla definizione della strategia aziendale nel mondo della cooperazione. Diverse le voci narranti in un confronto basato, soprattutto, sulle differenze gestionali e strategiche tra le cantine private e le cooperative per due percorsi professionali e visioni differenti anche in virtù di numeri che evidenziano le diversità operative. Più di una le parole chiave, per un futuro virtuoso ed efficace, del mondo delle cooperative vinicole: si presenta importante la necessità di investimenti costanti nel tempo, già in atto per benefici economici tangibili di aumento di fatturato, numero dei soci e di superficie vitata, e di un modello gestionale capace e attento, in grado di creare maggior valore ai soci e aumentare la qualità come sostegno alla base produttiva, comunque già evidenti. Nondimeno, è importante un più incisivo posizionamento nel mercato e una maggiore diversificazione dei prodotti nei paesi esteri per una visione globale più completa, oltre a una aumentata attenzione alla sostenibilità (efficientamento energetico e riduzione dell’impatto ambientale) e all’innovazione tecnologica. La scommessa è ora quella di calibrare al meglio la strategia di ogni singola cooperativa, per un corretto equilibrio strutturale che deve muoversi tra la difesa della redditività dei soci e gli investimenti necessari alla prosperità della cooperativa stessa; operazione economicamente non facile ma, a detta di tutti gli addetti ai lavori, assolutamente obbligata. Guardando in un’ipotetica sfera di cristallo il futuro si delinea quindi in prodotti ancor più di elevata qualità rispetto a quella odierna, che è comunque di tutto rispetto se si guarda al lontano passato, e a uomini capaci e adeguatamente formati, in grado di assicurare un modello gestionale, strutturale e tecnologico contemporaneo e attento al domani, in grado di competere ad armi pari con le aziende vinicole private.