Il granito, trasformato in botte, da un nuovo timbro al Kerner di Cantina Valle Isarco
Di Giovanna Moldenhauer
Non vi vogliamo raccontare effetti bizzarri, speciali nella vinificazione fatta da una cantina sociale del già di per se interessante vitigno Kerner. Riteniamo necessario premettere che la cantina cooperativa della Valle Isarco, in assoluto la più giovane in Alto Adige, guidata da un team che ama sperimentare, innovare come dimostrato dall’avere creato dalla vendemmia 2019 il primo Metodo Classico di Sylvaner, ha cominciato a studiare proprio in quegli anni, se era possibile creare un nuovo vaso vinario strettamente connesso con la loro valle, circondata da montagne dove tra le diverse rocce è decisamente presente il granito. Oltre presentare il progetto e il vino Granit 960 da esso ottenuto, raccontiamo brevemente anche del loro Aristos Zero Metodo Classico
Debutta all’inizio di luglio la nuova etichetta Granit 960 di Cantina Valle Isarco, un Kerner in purezza maturato in un contenitore unico al mondo. Il masso di pietra trovato nel tunnel che collegherà Innsbruck a Bolzano, è un’opera unica, scavata sino ad assumere le fattezze di un contenitore cilindrico di 8 cm di spessore, ottenuto da un blocco singolo di granito, dalla capacità di 960 litri (da cui il numero inserito dopo Granit, ndr) e dal peso di più di 20 tonnellate. Come noterete dall’immagine allegata è stato corredato di tutti i rubinetti e dei relativi accessori per degustare via via il vino nella sua maturazione, immetterlo e prelevarlo in diversi momenti. Da quando il tank è divenuto operativo il Kerner affina lì per 1 anno, poi un altro in acciaio, seguito da altri 18 di bottiglia.
«Granit 960 – spiega il direttore generale della cantina, Armin Gratl – presenta una visione innovativa per la viticoltura e incarna la simbiosi tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di evidenziare l’unicità della nostra zona di produzione. L’esclusività di questo progetto si riflette in ogni aspetto, dall’idea all’attuazione, fino al prodotto finale. Non è solo un’ode alla diversità minerale della nostra regione, ma offre anche un’esperienza gustativa senza paragoni».
Un vino di segmento premium a livello commerciale di cui saranno disponibili solamente 500 bottiglie per ogni annata, tutte numerate. Altre 500 bottiglie circa saranno messe da parte per future collezioni, degustazioni d’eccezione ed eventi.
Granit 960 mira a comunicare la storia e l’unicità di questo Kerner: sia il design dell’etichetta che la confezione sono di altissimo pregio, suscitano curiosità, ma soprattutto trasmettono il legame del vino con la sua origine e il suo metodo di produzione. La bottiglia chiusa con una gommalacca personalizzata con sabbia di granito, è avvolta in una velina sempre nelle stesse sfumature, è custodita in un cofanetto al cui interno è stato inserito un cassettino dove è riposto un sacchetto di velluto contenente un pezzo del granito scartato nello scolpire il fusto in cui ha maturato il vino. Si trova poi una tasca dove è posizionato un libretto con la descrizione della genesi e i caratteri unici del progetto.
«Il Kerner Granit 960 sarà disponibile solo in enoteche accuratamente selezionate e tramite vendita diretta – prosegue Gratl – . Non è prevista la vendita al settore della ristorazione. Il motivo? Per preservare la sua unicità e il carattere esclusivo, ma anche perché questo vino richiede una spiegazione dettagliata prima del consumo, che non può essere sempre garantita nella ristorazione».
Di seguito trovate sia il nuovo vino che ci è stato presentato dal nuovo enologo Stephan Donà, così come le nostre note degustative di Aristos Zero Metodo Classico nella sua prima annata 2019 ora esaurita, con il millesimo 2020 in uscita a luglio 2024.
La degustazione
Granit 960 Alto Adige Valle Isarco DOC 2020 – Ottenuto da selezionati vigneti in altitudine di Kerner, dove all’interno dei suoli è presente del granito, è affinato come accennavamo prima, 1 anno nel tamk di granito, 1 anno in acciaio e minimo 18 mesi in bottiglia. Esordisce nel calice con un colore giallo paglierino, Al naso, si distinguono immediatamente note di agrumi, seguiti da fiori bianchi, un tocco di frutta, seguite da erbe alpine, poi da una nota sapida. Al palato ha struttura, un’acidità brillante, è glicerico, sapido, elegante, per poi avere un finale lungo e persistente.
Voto: 92/100
Aristos Zero Vino Spumante di Qualità Metodo Classico 2019 – La vendemmia di Sylvaner – altro vitigno molto importante per Cantina Valle Isarco – avviene con una accurata raccolta manuale seguita da una immediata lavorazione delle uve. La successiva pigiatura viene effettuata su uve intere. La fermentazione della base spumante avviene in serbatoi di acciaio inox, con una frazione in legno, così da preservare la freschezza e il carattere del vino. Il tiraggio avviene la primavera successiva. La sboccatura si effettua dopo almeno 36 mesi di affinamento in bottiglia con un successivo riposo di 2 mesi prima della vendita. Dopo una tonalità giallo paglierino chiaro con riflessi dorati, ha un naso dai profumi intensi di fiori bianchi freschi, seguiti nel nostro recente assaggio da note di pietra focaia, poi da brioche. All’assaggio è cremoso, fresco, sapido, con una lunghezza elegante e vibrante.
Voto: 90/100
Photo @ Cantina Valle Isarco