Il papà del Tourinot
di Guido Gobino
Sono Guido Gobino, il papà del Tourinot, la quintessenza del Giandujotto di Torino così definito in un libro interamente dedicato a questo cioccolatino: 5 grammi di felicità. Sono davvero lieto di accogliere il gentile invito di questa autorevole rivista, per intraprendere insieme un percorso di approfondimento sul Cioccolato artigianale, le origini della sua storia e delle materie prime necessaire alla sua produzione, la tecnologia e la sapienzialità artigiana necessarie a produrlo. Un percorso che mi auguro sia il più lungo possibile lungo il quale osserveremo più da vicino la storia e le origini delle materie prime più importanti nella produzione del cioccolato e del Gianduja, cioè il Cacao e le Nocciole.
Ma prima di raccontarvi cosa sia il cioccolato credo che sia necessario che io mi presenti.
Vi posso assicurarvi che nella mia vita c’è sempre stato profumo di cioccolato, già dalla prima infanzia, quando mio padre tornava a casa dal lavoro in una azienda che raffinava il cacao. Dopo che nel 1980 divenne unico proprietario dell’azienda, avviò un processo approfondito di specializzazione e ricerca nel settore del cioccolato, dedicando la massima attenzione ai prodotti tipici locali come il Giandujotto e la crema di Gianduja. Io arrivai in azienda pochi anni dopo, nel 1985, apportando fin da subito diversi cambiamenti che contribuirono a trasformare il panorama del cioccolato artigianale di Torino.
Mi dedicai allo studio e ai viaggi, passioni che mi consentirono di costruirmi un’idea del tutto personale di quale avrebbe potuto essere il nuovo scenario del cioccolato.
Capii che arrivato il momento di effettuare un cambiamento innovativo che includesse il packaging, la ricerca, la tecnologia pur ritenendo sempre fondamentale mantenere uno sguardo fisso alla storia e al contesto della grande tradizione cioccolatiera torinese e piemontese.
Il primo passo fu quello di specializzare l’azienda sulla produzione del Giandujotto, con l’obiettivo di produrre il migliore di Torino. In questo obiettivo ci venne incontro la tecnologia dell’estrusione che ci permise di riprodurre meccanicamente la gestualità artigianale che lo ha originato, mantenendo alta la percentuale di Nocciola piemontese in favore di un gusto e una consistenza assolutamente unici, garantendoci così il controllo di tutti i parametri operativi con strumenti più affidabili.
Accanto agli investimenti tecnologici, introducemmo un design assolutamente innovativo per il panorama dell’epoca: il nome, il logo, i colori e le confezioni abbandonarono i lustri della tradizione, abbracciando forme e disegni più contemporanei e capaci di intercettare il pubblico degli anni ’90.
In questi ultimi trent’anni sono innumerevoli gli aggiornamenti, gli investimenti, le collaborazioni e le soddisfazioni che si sono susseguite, una tra tutte: l’invenzione del Tourinot.
Nel 1995 immaginai un nuovo formato di Giandujotto, di dimensioni più ridotte, che permettesse di essere accolto con un unico, piccolo ed esplosivo boccone di gusto. La versione 5 grammi del classico, al quale dedicai un libro, scritto a quattro mani con Giuseppe Culicchia, in occasione del 25° anniversario di questa piccola architettura di gusto. Oggi siamo arrivati a cinque ricette, tre delle quali sono tutt’ora interamente temperate a mano, a dimostrazione del fatto che non abbiamo mai voluto abbandonare quel savoir faire artigiano che da sempre ci contraddistingue.
Parallelamente non abbiamo mai smesso di migliorarci, rincorrendo il perfezionismo più assoluto.
Un percorso che è ancora al di là dall’essersi concluso poiché non si arresta mai la nostra ricerca dei migliori Cacao del mondo, delle materie prime più pregiate, della formazione costante del nostro team di lavoro. In questo cammino mi ha raggiunto da poco anche mio figlio Pietro, che rappresenta la terza generazione alla guida della nostra azienda. Fin dal suo ingresso ha portato un nuovo spirito innovativo, volto ad ottimizzare la gestione aziendale, incentivando la digitalizzazione, potenziando i momenti di formazione interna ed apportando un respiro di grande attenzione alle tematiche ESG.
Oggi, siamo orgogliosi di continuare ad essere un’impresa familiare, che affonda le sue radici a Torino, in Piemonte, una regione, una città di cui esportiamo in tutto il mondo il savoir-faire, la tradizione cioccolatiera, ma soprattutto una grande passione per il nostro mestiere.
Sulle note dei profumi, colori, persone che si celano dietro al nostro cioccolato, vi diamo appuntamento alle prossime edizioni, per addentrarci sempre con più dettaglio alla scoperta del Cioccolato d’eccellenza.