Le Guaite di Noemi, futuro e tradizione

di Andrea Matteucci

 

Un pranzo nella raffinata cornice del ristorante gourmet Maio, con vista sulle guglie del milanesissimo Duomo, per conoscere i sapori di Le Guaite di Noemi, piccola e virtuosa cantina nel cuore della Valpolicella; il luogo è Mezzane di Sotto, a nord est di Verona. Una storia che inizia nel 1980, quando l’azienda agricola di famiglia con coltivazioni di ciliegie, albicocche, olive e viti si trasforma in realtà vinicola; nel 2002 le prime vinificazioni, mentre il 2015 vede l’ingresso di Noemi Pizzighella, la seconda generazione, alla guida della cantina, che cambia il suo nome da La Guaite a Le Guaite di Noemi, nel nome di uno sguardo verso il futuro mantenendo ben saldi i legami con la propria tradizione e il DNA familiare. 10 gli ettari di vigneti a bacca rossa, per una produzione di 25.000/30.000 bottiglie, tra Valpolicella Superiore, Ripasso, Amarone, Recioto, Tano IGT Rosso Veronese e Durello, oltre a Tisbe e Solitario, entrambi in edizioni limitate solo in annate particolari.