Monsupello festeggia, nel 2024, l’importante compleanno delle 130 candeline
Di Giovanna Moldenhauer
Il 2024 costituisce per Monsupello, cantina storica dell’Oltrepò, un compleanno importante. Festeggiati i 130 anni, i fratelli Pierangelo e Laura Boatti, che insieme alla mamma Carla portano avanti l’eredità del padre Carlo, sono pronti a guidare la cantina a nuovi traguardi. L’incontro con loro è stata l’occasione apprendere notizie aggiornate sulla loro cantina, sull’ingresso di un nuovo enologo, conoscere le azioni in tema di accoglienza e sostenibilità, tra cui un’iniziativa davvero meritevole, oltre alla degustazione di alcune loro etichette iconiche di cui segue una descrizione
La cantina fondata nel 1893 a Torricella Verzate ha avuto la propria spinta propulsiva nel 1959 grazie all’impegno di Carlo Boatti che ha saputo produrre vini capaci di vincere grandi premi. Per fare questo ha selezionato le migliori particelle in Oltrepò, costruendo un grande vigneto di oltre 50 ettari di proprietà, che ancora oggi forniscono più della metà del fabbisogno di uva, a garanzia dell’autonomia dell’azienda familiare. Per andare oltre i 130 anni lo chef de cave Pierangelo Boatti avrà al suo fianco Stefano Torre, già presente in azienda da tempo, ora direttore enologo, affiancato a sua volta da Federico Fermini. Insieme lavoreranno per rendere sempre migliore la produzione che ha costantemente puntato a una qualità elevata, alla cura delle vigne e della produzione in cantina, alla ricerca di vini che sappiano raccontare una storia. Tra gli obiettivi anche la crescita della superficie vitata e lo sviluppo di un nuovo prodotto, un Metodo Classico da Pinot nero 100% a testimonianza che questo resta il vitigno iconico per questo territorio e per l’azienda.
Da tempo gli oltre 50 ettari di vigneti di proprietà sono coltivati per avere basse rese di uva a ettaro, dove la vendemmia, rigorosamente manuale, è fatta in cassette da 18 kg, ottenendo rese uva/vino inferiori al 45%. Fatti che testimoniano un progetto di sostenibilità ambientale, portato avanti anche con il supporto dell’agronomo Giovanni Bigot, che certifica la qualità elevata dei vigneti.
Oggi in Monsupello si producono il Pinot nero spumantizzato, il Pinot nero vinificato in rosso e i vitigni più importanti allevati nel territorio, come la Croatina, il Riesling Renano, i bianchi come Sauvignon, Chardonnay, Müller Thurgau, senza dimenticare gli internazionali Merlot e Cabernet Sauvignon. I prodotti proposti sono 7 spumanti Metodo Classico, 7 vini bianchi, 1 rosé, 15 rossi, 3 dolci. La distribuzione è al 95% sul mercato italiano e privilegia le enoteche e il canale Horeca, attraverso una rete commerciale creata da Pierangelo Boatti in oltre 30 anni, che vanta 120 agenti in tutta Italia. Una cantina che racconta quindi la storia dell’Oltrepò Pavese, non solo con gli spumanti, ma anche con i vini bianchi e i rossi, come il Podere La Borla, scelto per creare la speciale bottiglia celebrativa dei 130 anni dedicata a Carlo Boatti.
Ma non solo Monsupello è anche un progetto allargato, di accoglienza in cantina, di progetti sostenibili e di contaminazione con le altre arti, come la musica e la danza, che simbolicamente si affiancano all’arte di produrre vino. Laura Boatti, direttrice creativa, segue le attività di promozione del prodotto ed è l’animatrice del progetto ‘Sprigionato, che ha visto l’azienda lavorare a stretto contatto con l’Associazione Terre di Mezzo, aiutando e coinvolgendo studenti e ‘sprigionati’, ovvero persone che vivono una condizione di detenzione nel supercarcere di Voghera. Nel 2023 hanno realizzato la prima vendemmia all’insegna della sostenibilità sociale. I vini oggi disponibili sono Müller Thurgau e Sauvignon e il progetto prosegue con la presenza in azienda di persone alle quali è stata data una seconda possibilità.
La degustazione
Cà del Tava Oltrepò Pavese Spumante DOC Metodo ClassicoBrut – Ottenuto da 60% Pinot Nero, 20% Chardonnay affinato in acciaio, 20% Chardonnay affinato in legno, di varie annate, è l’assemblaggio delle migliori riserve di Pinot Nero e Chardonnay di diverse annate, oltre a un 50% di Pinot Nero dell’anno di produzione. L’affinamento di post-fermentazione sui lieviti dura almeno 70 mesi, prima di passare al remuage delle bottiglie sulle pupitres, a cui segue il degorgement, l’aggiunta della liqueur d’expédition, la tappatura con il sughero e la gabbietta. Dopo un giallo paglierino intenso, dal perlage molto fine e persistente, ha profumi di spezie dolci tra cui vaniglia, un tocco di noce moscata, seguiti da delicati sentori di frutta esotica. All’assaggio è secco, fresco, armonico, elegante, con una bella persistenza aromatica.
Voto: 89/100
Blanc de Blancs Spumante Metodo Classico Extra Brut VSQ – Ottenuto da 60% Chardonnay d’annata affinato in acciaio, 40% Chardonnay affinato in legno, di varie annate, ha la cuvée preparata assemblando le migliori riserve di Chardonnay affinate in barriques francesi di terzo passaggio (quelle utilizzate anche per lo Chardonnay Senso) e lo Chardonnay d’annata elevato in acciaio. Le bottiglie vengono accatastate in cantina a rifermentare, con un affinamento sui lieviti di almeno 50 mesi, prima di passare al remuage delle bottiglie. Dopo la sboccatura, l’aggiunta della liqueur d’expédition, i successivi passaggi riposa per almeno 6 mesi. Dopo un colore giallo dai riflessi appena dorati, un perlage fine e persistente, il naso esordisce complesso dalla pasticceria, quasi di croissant, a note di burro, a cui segue un tocco agrumato, poi di frutta secca, tra cui la nocciola, per chiudere con una nota leggera pepata e di zafferano. All’assaggio è cremoso, fresco, sapido, equilibrato, di ottima persistenza con un retrogusto di zafferano e da un timbro agrumato
Voto: 91/100
Nature Pinot Nero Metodo Classico Ps Dosé VSQ – Ottenuto da 90% Pinot Nero,10% Chardonnay affinato in acciaio, ha per la seconda fermentazione un riposo sui lieviti per almeno 28 mesi, prima di passare al remuage delle bottiglie sulle pupitres, a cui segue la sboccatura, a cui segue il degorgement, l’aggiunta della liqueur d’expédition, la tappatura con il sughero e la gabbietta. Esordisce con un colore giallo paglierino luminoso, con un perlage molto fine e persistente. Il naso è molto complesso dove dopo sfumature fruttate e floreali, a cui seguono crosta di pane, mandorla tostata e leggere note di pan briosce. Al palato è cremoso, decisamente fresco, sapido, con una sensazione di morbidezza, eleganza e da un’ottima peristenza.
Voto: 90/100