Nel cuore del Parco Nazionale dei Sibillini
Immersa nelle colline marchigiane del Parco Nazionale dei Sibillini, La Canosa prende il nome dal vicino borgo Poggio Canoso, uno dei 4 castelli di Rotella, nel cuore della Val Tesino. Sita non lontano da Ascoli Piceno e Offida, si estende per centodieci ettari, quaranta dei quali sono dedicati a vigneti per la produzione sia di vini tipici del territorio, sia dal respiro più internazionale, sfruttando al meglio le diverse esposizioni, altitudini che vanno dai 350 ai 550 metri e beneficiando della decisa escursione termica tra le ore diurne e quelle notturne, durante tutti i 12 mesi dell’anno.
Investire su una potenzialità
La Canosa, grazie alle moderne tecnologie, ha un pieno controllo delle temperature durante il processo di vinificazione, dal ricevimento delle uve fino alla maturazione tra acciaio e tonneau di rovere di Allier, sino all’affinamento in bottiglia. L’obiettivo è di valorizzare le caratteristiche di una zona vocata alla viticoltura e questo è stato uno dei motivi che ha spinto Riccardo Reina a credere nelle sue potenzialità. Prossimamente saranno pronti a produrre anche i 13 ettari di Verdicchio recentemente acquistati, mentre la guida dell’azienda passerà nelle mani di Alberica, figlia di Riccardo.
Se il terroir si ritrova nel bicchiere
Il terreno, tipico della dorsale appenninica, è calcareo, argilloso, molto minerale. Gode di brezze termiche estive e di buone precipitazioni che favoriscono la coltivazione della vite. La sapidità è sicuramente l’aspetto che emerge in modo preponderante sia nei bianchi che nei rossi. I primi, inoltre, si contraddistinguono anche per la loro freschezza dovuta ad altitudine ed esposizione, mentre i secondi, grazie alle proprietà del suolo, mettono in risalto il bilanciamento, la tonicità dei loro tannini. Piacevolezza e buona beva rappresentano il comun denominatore di tutte le etichette di La Canosa.
La qualità nella varietà
La Canosa ha 4 bianchi, 6 rossi, un rosato e tre bollicine, i cui nomi si ispirano all’eredità latina e al luogo. Della gamma citiamo: dall’Offida Pecorino DOCG che abbiamo apprezzato per la sua tipicità e fattura alla Offida Passerina, secca e prodotta anche come Metodo Italiano sia in versione Brut che Extra Dry, oltre a uno Spumante Rosso da uve Sangiovese. Il rosato è ottenuto dalle stesse uve, mentre tra i rossi ottenuti da Montepulciano e Sangiovese troviamo le espressioni di Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore con entrambe le varietà, per poi avere due Marche IGT da ognuna dei vitigni al 100%.
Passerina Vino Spumante Brut Pecorino Peko
Credit: ph@lacanosa