Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero DOCG

di Lorenzo Colombo

Giunto alla sua terza edizione l’evento Oltrepò Terra di Pinot Nero, tenutosi presso l’Antica Tenuta Pegazzera, a Casteggio, lo scorso 25 settembre, ha visto quest’anno la partecipazione di 34 aziende che hanno presentato a 250 tra operatori e stampa nazionale ed internazionale un centinaio di vini tra Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG e Oltrepò Pinot Nero DOC.

La novità di quest’anno, già parzialmente vissuta nella scorsa edizione, è data dal fatto che sono stati presentati unicamente vini a denominazione, escludendo quindi i seppur numerosi VSQ Metodo Classico da Pinot nero prodotti in Oltrepò.

Prima della degustazione il direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Carlo Veronese, ha fornito interessanti informazioni sul Pinot nero dell’areale e sul futuro di questa denominazione riportando alcuni dati come ad esempio gli ettari vitati di Pinot nero in Oltrepò Pavese che sono circa 2.800 su una superficie totale di 13.000 ettari destinati ai sette vini a denominazione (una DOCG e sette DOC). Di questi 2.800 ettari sono circa 2.300 quelli con cloni adatti alla produzione di spumanti e circa 500 quelli sono quelli più adatti alla vinificazione in rosso.

Suscita perplessità che da questi 2.800 ettari di vigna si ricavino solamente poco meno di un milione di bottiglie tra Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG (circa 560.000 bt.) e Oltrepò Pavese Pinot Nero Doc (circa 400.000 bt.), mentre la stragrande maggioranza di quest’uva viene utilizzata per produrre altri vini o destinata ad altri fini.

Delle 560.000 bottiglie di Oltrepò Pavese Metodo Classico, circa 100.000 sono di spumante rosa e di queste circa 60.000 utilizzano il marchio consortile Cruasé. Si nota quindi un incremento di produzione della DOCG (i dati che ci sono stati forniti lo scorso anno parlavano di 523.000 bottiglie), con diversi produttori che prima commercializzavano i loro vini spumanti come VSQ, mentre ora hanno optato per la DOCG. Questo incremento riguarda anche gli spumanti rosa, con sempre più produttori che rivendicano il marchio Cruasé.

Ma ci sono altre novità delle quali ci ha reso edotti il direttore del Consorzio e che riguardano la richiesta di modifica del disciplinare della DOCG.

Modifiche importanti che vanno a toccare anche il nome della denominazione, che dovrebbe perdere l’aggettivo “Pavese” venendosi così a chiamarsi semplicemente Oltrepò Metodo Classico Pinot Nero, sganciandosi nettamente da tutte le altre DOC del territorio che riportano per l’appunto il termine “Pavese”.
Altra cosa importante è la semplificazione della denominazione dalla quale verranno eliminati le tipologie Oltrepò Pavese Metodo Classico e Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé, utilizzate per identificare quei vini che potevano essere prodotti con un minimo del 70% di Pinot nero anziché l’85% richiesto per poter scrivere in etichetta Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero.

Inoltre saranno anche innalzati i periodi minimi di sosta sui lieviti che passeranno dagli attuali 15 ai 24 mesi per i vini senza Millesimo e da 24 a 36 mesi per i prodotti Millesimati, introducendo la tipologia Riserva -ora assente- che potrà essere utilizzata per i vini con una sosta sui lieviti minima di 48 mesi, che molti produttori praticano andando oltre a questo limite.

La Masterclass Oltrepò Pavese Metodo Classico alla quale ho partecipato è stata condotta da Jacopo Cossater che nella sua presentazione ha onestamente fatto presente che il suo è uno “sguardo esterno”, ovvero da persona che sin ora non ha mai approfondito la conoscenza con i vini di questo territorio spengendosi a selezionarli 8 quattro Pinot neri vinificati in bianco e altrettanti in rosé e tutti millesimati.

Tutti i vini in degustazione erano Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero DOCG, tutti prodotti con Pinot nero 100%, tranne il Vergomberra che al Pinot nero assemblava un 15% di Chardonnay, e tutti i vini hanno svolto sia la fermentazione sia la maturazione prima della presa di spuma in vasche d’acciaio.

  • Cruasé Brut 2014

    Il vigneto è situato a 150 metri d’altitudine con esposizione Sud-Est, la vendemmia s’è svolta nella terza settimana d’agosto.
    Sosta sui lieviti per 90 mesi (sboccatura novembre 2022), 4.000 le bottiglie prodotte.

    Ramato scarico.
    Bel naso, ampio ed elegante, nitidi i sentori di piccoli frutti rossi.
    Fresco, cremoso e con buona vena sapida, mediamente strutturato, ciliegia e frutti di bosco, lunghissima la sua persistenza.

    Voto:

    89-90 - BB
  • Extra Brut 2018

    Il vigneto è situato a 200 metri d’altitudine con esposizione Sud-Est, la vendemmia è stata effettuata nella terza settimana d’agosto.
    Sosta sui lieviti per 30 mesi (sboccatura novembre 2021), 3.500 le bottiglie prodotte.

    Molto bello il colore, paglierino tendente al dorato.
    Bel naso, intenso, complesso ed elegante, sentori di frutta a polpa gialla e di pasticceria.
    Cremoso, sapido e strutturato, al contempo fresco e verticale, buona la vena acida e lunghissima la persistenza.

    Voto:

    89-90 - BB
  • Cruasé Brut 2018

    Vigneto situato a 300 metri d’altitudine con esposizione Nord-Est, vendemmia a metà agosto.
    Sosta sui lieviti per 48 mesi (sboccatura aprile 2023), 10.000 le bottiglie prodotte.

    Color salmone, tendente al ramato.
    Buona la sua intensità olfattiva, accenni di frutti rossi (ciliegia) e leggere note tostate. Buona l’effervescenza, cremoso, sapido, piccoli frutti rossi, lunga la persistenza.

    Voto:

    89 - BB
  • Extra Brut “Luogo d’Agosto” 2019

    Il vigneto è situato a 300 metri d’altitudine on esposizione Sud, Sud-Est, la vendemmia è stata effettuata nell’ultima decade d’agosto.
    Sosta sui lieviti per 36 mesi (sboccatura giugno 2023), 15.000 le bottiglie prodotte.

    Color giallo paglierino tendente al dorato.
    Buona l’intensità olfattiva, mela matura, succo di mela, leggere note tropicali.
    Buone sia la struttura come la vena acida e la complessità, sentori di mela e di buccia di mela, lunga la persistenza.

    Voto:

    87-88
  • Extra Brut “Vergomberra” 2019

    I vigneti si trovano tra i 150 ed i 200 metri d’altitudine e sono esposti ad Est, la vendemmia è stata effettuata nella terza settimana d’agosto.
    La sosta sui lieviti è stata di 38 mesi (sboccatura luglio 2023) e le bottiglie prodotte sono state 12.000.

    Color paglierino luminoso di media intensità. Bel naso, fresco, spiccano le note d’agrumi unite a sentori di frutta a polpa bianca, pesca e mela ed erbe officinali
    Vibrante al palato, fresco, verticale e decisamente sapido, dotato di media struttura e di buona vena acida, vi ritroviamo gli agrumi, soprattutto pompelmo maturo, accenni vegetali e lunga persistenza.

    Voto:

    86-87 - BB
  • Cuvée Rosé Pas Dosé 2016

    La vigna si trova a 450 metri d’altitudine con esposizione Nord, Nord-Ovest, la vendemmia è stata effettuata nell’ultima decade d’agosto.
    Sosta sui lieviti per 70 mesi (sboccatura febbraio 2023), 2.000 le bottiglie prodotte.

    Color rosa salmone.
    Pulito al naso, di media intensità, piccoli frutti di bosco.
    Buona l’effervescenza, decisamente sapido, succoso, con buona vena acida, leggeri accenni tostati e sbuffi vegetali.

    Voto:

    85-86
  • Pas Dosé 2017

    Il vigneto è situato a 400 metri d’altitudine con esposizione Nord, le uve sono state vendemmiate nella terza settimana d’agosto. Sosta sui lieviti per 48 mesi (sboccatura a maggio 2022), bottiglie prodotte 10.000.

    Color giallo paglierino di buona intensità.
    Intenso al naso, di buona complessità, cremoso, frutta a polpa gialla matura, pesca gialla, note tropicali, accenni affumicati.
    Effervescenza decisa, leggermente aggressiva, spiccate sia la vena acida come la nota sapida che conferiscono verticalità e lunghezza. Leggere note vegetali nel finale chiudendo leggermente amarognolo.
    L’abbiamo preferito al naso.

    Voto:

    85
  • Rosé Brut 2015

    Vigneti situati tra i 250 ed i 300 metri d’altitudine con esposizione Est, vendemmia effettuata nella seconda settimana d’agosto.
    Sosta sui lieviti per 72 mesi (sboccatura febbraio 2022), 15.000 le bottiglie prodotte.

    Ramato tendente al giallognolo.
    Intenso al naso dove si colgono netti sentori di succo di mela e frutti di bosco.
    Alla bocca ritroviamo gli stessi sentori, ma non brilla per verticalità e corpo; ci è parso poco evoluto e stanco, lunga la sua persistenza.

    Voto:

    84-85

Leggenda:

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