LA“TRANSIZIONE” TRACCIA IL FUTURO DEI BAROLI
Ci sono dei vignaioli che, pur avendo ottenuto grandi risultati e pur avendo consolidato gli sforzi profusi, vivono nell’amletico e costruttivo senso del dubbio su ciò che hanno fatto poiché ritengono sia comunque migliorabile.
Hanno sempre una pagina bianca su cui scrivere, che è posta subito dopo quella su cui hanno appena appuntato gli ultimi risultati ottenuti.
Quei fogli hanno dato vita a un diario da rileggere quando si ha voglia, da reinterpretare quando si avverte la necessità di farlo, per individuare e perseguire dei nuovi obiettivi,
per ragionare su cosa sia migliorabile, per sottrarre dove sia necessario, senza lasciarsi sedurre né dalle tendenze né dai gusti del mercato, sfruttando la memoria trascritta in quelle pagine come coagulante fra tradizione e futuro.
Personalmente penso che sia stata questa visione a costruire le Langhe e la fama del Barolo.
Tutte le volte che incontro Rodolfo Migliorini mi accorgo che è perfettamente intriso di questa visione amletica che lo spinge a interagire quotidianamente con il sistema vino che lo circonda.
Podere Rocche dei Manzoni
Pur avendo ereditato un’azienda già di per sé bella e importante, l’ha fatta crescere, ampliando e migliorando continuamente l’esistente, modificando gli impianti vitati, la cantina, i sistemi produttivi.
Innescando processi operativi innovativi, crescendo e facendo divenire Podere Rocche dei Manzoni l’azienda agricola spumantistica più produttiva di tutto il Piemonte e fra le migliori del Barolo.
Ma questo, secondo voi, può bastare a uno come lui? No.
Una ricerca continua, abbinata alla sua grande volontà di risolvere i dubbi, apre sempre nuove visioni ed è così che spunta qualcos’altro da fare come, ad esempio: l’ampliamento dell’operatività recettiva, lo sviluppo di una maggiore sostenibilità sociale e agricola nella filiera, provare a rivedere il processo produttivo dei Baroli realizzati da Rocche dei Manzoni per renderli migliori, sperando di raggiungere l’eccellenza
Ma come si raggiunge quel traguardo?
Compito difficile, dato che è un valore attribuibile solo a pochi vini, quelli dalle caratteristiche particolari che sono il risultato di un progetto di produzione che si realizza controllando ogni sua fase nei minimi dettagli.
E questo, da quello che mi descrive Rodolfo, in cantina si sta attuando.
Sappiamo che il verbo “eccellere”, vuol dire “spingere fuori”, e non identifica quindi un livello più alto nello stesso ambito di un prodotto, ma piuttosto il passaggio a un ambito diverso.
Per passare dalla qualità all’eccellenza, dunque, non è più sufficiente dare delle indicazioni sul vino, ma è necessario apprendere quali sono le intenzioni e l’impegno di chi è determinato a raggiungerla, quali sono i valori che lo hanno spinto ad agire e qual è la visione da cui derivano quei valori.
E così nasce l’origine del vino ed è questo a cui aspira continuamente Rodolfo.
Far emergere le diversità che esistono fra i diversi appezzamenti di terreni che compongono il mosaico della sua azienda richiede far divenire le sottigliezze granitici punti di rifermento: solo così ogni meccanismo e fase produttiva si integra con altri creando un coro.
In questo caso i particolari assumono valore. Un esempio?
L’utilizzo della musica nella cantina di stoccaggio dei vini, oppure la scelta dei concimi naturali della propria stalla da dare alle viti, o la ricerca dei migliori legni per la maturazione dei Baroli, che prevede la minuziosa scelta dello spessore – sempre più fine – della loro tostatura e della loro stagionatura.
PARLARE DI BARRIQUE O TONNEAU A ROCCHE DEI MANZONI
non è certo una minuzia, dato che è stata la prima azienda a portare le barrique nelle langhe con effetti travolgenti nella storia del barolo .
Quindi gli do credito quando mi parla di del nuovo apporto che sta attivando alla maturazione dei vini di questa nuova tipologia di legni, destinati principalmente ai Baroli;
quelli con la menzione geografica aggiuntiva di cru come Vigna Cappella di S. Stefano-Perno, Vigna d’ia Roul-Bricco San Pietro, Vigna Pianpolvere Soprano-Bussia, Vigna Madonna Assunta la Villa-Castelletto, Vigna Ciabot d’Agust-Ginestra.
Ora non ci resta che attendere che il tempo faccia il suo corso e sancisca questo matrimonio
Foto: Bubble’s