Sauvignon Nepis, testimone della sostenibilità a tutto tondo di Giusti Wine

di Giovanna Moldenhauer

Giusti Wine è stata fondato da Ermenegildo Giusti al rientro del Canada, dove era espatriato giovanissimo. Tra i suoi investimenti sul territorio di Nervesa della Battaglia presentiamo il restauro dell’Abbazia di Sant’Eustachio, scenografico monumento in cui nel ‘500 fu scritto il Galateo. Oltre a questo ha, con il Sauvignon Nepis, avviato una produzione con vitigni resistenti.

Questo progetto è nato dalla sinergia con l’enologa Graziana Grassini che da due anni cura i vini prodotti nelle diverse tenute che compongono questo marchio.

Il Suavignon Nepis, nasce da una varietà a bacca bianca ottenuta dall’incrocio fra Sauvignon e Bianca, con un’ottima resistenza alla peronospera e all’oidio, da vigneti della Tenuta Abazia. Oltre a un risparmio di tempo di gestione della vigna e di riduzione di calpestio del suolo, permette di abbattere notevolmente i costi di gestione a ettaro. In cantina la fermentazione avviene con lieviti selezionati, per poi restare per un lungo periodo a contatto con il lievito, agitato periodicamente, sino alla preparazione all’imbottigliamento. Dopo una tonalità paglierino con riflessi verdolini, è cristallino, con un naso complesso, con note fresche di frutta esotica, tra cui il lime, l’ananas, il pompelmo rosa, poi il cedro insieme a mentuccia, basilico, fiori di sambuco. In bocca freschezza e croccantezza fanno da spalla a una bilanciata alcolicità, con un finale lungo che riporta alla base agrumata e vegetale. Indubbiamente è un ottimo vino bianco che, in un assaggio alla cieca, avrebbe ottimi punteggi. A noi piace molto e lo vorremmo proporre con crudité di gamberi rossi e di scampi. Oppure con mozzarella di bufala campana e mostarda d’agrumi, se non con burrata e crudo di San Daniele.

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