Virginie T. champagne, una nuova maison dalle radici storiche
Di Giovanna Moldenhauer
Un’autentica Champenoise, geneticamente programmata per essere una Grande Dame dello Champagne, questa è Virginie T. Il destino di Virginie era praticamente già scritto fin dalla nascita, visto che la lettera T. significa Taittinger, ovvero 160 anni di storia familiare in Champagne. Dopo una presentazione di Virginie T., della filosofia della Maison e della sua sostenibilità, presentiamo le etichette che ci hanno più impressionato negli assaggi
Virginie, figlia di Catherine de Suarez d’Aulan, ex proprietaria di Champagne Piper-Heidsieck, e di Claude Taittinger, ex presidente dell’omonima e blasonata Maison, con cui ha lavorato fianco a fianco per 21 anni, Virginie decide nel 2006 di intraprendere una nuova avventura, fondando il proprio marchio, decidendo suo percorso di sovversione dei codici della tradizione per produrre cuvée innovative nel cuore di uno dei vigneti più pregiati della Champagne, tutto questo affiancata dal 2015 dal figlio Ferdinand.
«Le bollicine – esordisce nel corso del nostro incontro – sono nel mio Dna, per questo creare Champagne Virginie T. è stato per me naturale. Con mio padre ho imparato a conoscere e amare appassionatamente lo Champagne. Ora con mio figlio Ferdinand creo cuvée eccezionali per sedurre le nuove generazioni di consumatori che hanno sete di modernità». Proseguendo poi «È un privilegio raro e bello per una madre avere l’opportunità di condividere il proprio savoir-faire con suo figlio»:
Una boutique Maison in cui la profonda sintonia tra madre e figlio, chef de cave, è uno dei principali ingredienti, oltre a “testa, mani e cuore” per creare Champagne con uno stile e un’impronta contemporanea in grado di lasciare il segno oggi come domani.
Oggi Virginie T. può contare su un’estensione di 10 ettari, di cui 4 di proprietà e 6 gestiti tramite accordi familiari.
La Maison, situata a Sillery, ai piedi della Montagne de Reims, promontorio situato tra Reims ed Epernay, riflette l’approccio della sua fondatrice alla complessa arte dello Champagne. «Il nostro stile, pur essendo al passo con i tempi, rimane fedele ai nostri valori: è tutta una questione di divertimento. Non cerchiamo di produrre vini ordinari e scontati, ma al contrario esaltiamo i bouquet delle nostre uve lasciandoli sbocciare nel tempo». Tutto questo si traduce in un processo basato su un’attenta selezione delle uve: solo le migliori provenienti dai vigneti (di cui l’85% classificato Grand Cru e Premier Cru) nel comune di Verzy vengono vendemmiate per dare vita a poco meno di 80.000 bottiglie.
Specializzata nella produzione di Champagne con invecchiamento prolungato (non tutte le annate vengono prodotte), la Maison predilige gli assemblaggi eleganti e potenti di Pinot Nero dei territori di Ay e Verzenay, oltre che gli Chardonnay della famosa Côte des Blancs, creando blend che donano a ogni cuvée una vasta espressione aromatica.
Con un ventaglio variegato di referenze, Champagne Virginie T. punta a dimostrare che lo Champagne non ha una sola anima bensì ne ha molteplici.
«Quando si tratta di assemblare i nostri vini, il nostro processo creativo non ha limiti. La varietà delle proposte e il nostro Dna internazionale ci danno la possibilità di creare Champagne sartoriali». Ogni cuvée ha così una personalità innovativa e sorprendente che ben si adatta ai gusti contemporanei».
A proposito di sostenibilità si riflette nell’attenzione all’ambiente «Le nostre iniziative dall’impronta green – commenta Ferdinand – sono tante e varie, e spaziano dalla cura delle viti alla scelta dei metodi di distribuzione. Lavoriamo oggi per le generazioni future. Lo Champagne è una lunga storia che si tramanda di generazione in generazione». Attualmente la Maison è impegnata nella riconversione dei vigneti Grand Cru per ottenere la certificazione francese HVE (Haute valeur environnementale – alto valore ambientale) e abbracciare una coltura delle viti ragionata, oltre ad accrescere la biodiversità nelle vigne.
Gli champagne che più ci hanno impressionato, la loro presentazione e degustazione
Champagne Virginie T. Blanc de Noirs Extra Brut 2015 – Espressione della purezza delle uve Pinot Nero (66%) e Pinot Meunier (34%) dell’eccezionale annata 2015, Virginie T. Extra Brut Blanc de Noirs, una limited edition di rara profondità ed eleganza, le cui uve provengono principalmente dal Village Grand Cru de Verzenay, . Dopo la prima fermentazione riposa per 6 mesi in acciaio, con un 50% che effettua la malolattica. In seguito alla presa di spuma resta per 7 anni sui lieviti, per poi affinare 6 mesi in bottiglia dopo la sboccatura, in cui ha un basso dosaggio da 4gr/L. Nel calice ha un perlage fine e persistente, poi al naso ha note di frutti piccoli tra cui lampone, mirtillo, seguito da pesca, poi sentori di crosta di pane. All’assaggio ha struttura ed eleganza insieme, poi è fresco, cremoso, seguito da note sapide, un’ottima lunghezza dal retrogusto di frutta piccola e da crosta di pane.
Voto: 90/100
Champagne Virginie T. Brut Nature Vintage 2009 – Ottenuto da Pinot Nero (70%), Chardonnay (20%), Pinot Meunier (10%), le cui basi fanno 6 mesi in acciaio, una malolattica al 100%. In seguito alla presa di spuma resta per più di 12 anni sui lieviti, per poi affinare 6 mesi in bottiglia dopo la sboccatura. Senza zuccheri aggiunti, ha nel calice bollicine molto fini e persistenti, poi al naso ha note di nocciola, seguite da sensazioni di pasticceria appena tolta dal forno. Il sorso è cremoso, fresco, poi sapido, comunque armonico, con una decisa persistenza dal retrogusto di note di pasticceria e di nocciola.
Voto: 89/100
Champagne Virginie T. Brut Grand Cuvée V2 6 ans – Autentica eccellenza della Maison Virginie T., è il risultato di una selezione accurata di uve Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay provenienti da 15 cru distinti, tra cui 11 Grand e Premier Cru. Questo Champagne proviene dall’eccezionale annata del 2008, con l’integrazione del 15% di vini di riserva del 2007. Dopo un lungo affinamento in cantina di 6 anni, il vino raggiunge la maturità necessaria per esprimere appieno il suo complesso potenziale aromatico. Dopo bollicine fini e persistenti, ha un naso complesso, prima con frutta rossa, poi sfumature floreali e una leggera nota di crosta di pane. In bocca la cremosità, la sapidità e l’armonia si fondono con eleganza, quindi è persistente con un retrogusto giocato sul fruttato e su una certa vinosità.
Voto: 91/100