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Trieste \u00e8 una citt\u00e0 particolare, cosmopolita, che negli ultimi due secoli e mezzo si \u00e8 arricchita di nuovi cittadini provenienti da Boemia, Ungheria, Germania, dalle vicine Austria e Slovenia, di comunit\u00e0 serbe e greche, cui si sono aggiunti lavoratori da vari Stati preunitari italiani. Ognuno ha portato la sua gastronomia, la birra, ingredienti dal Mediterraneo. Questo amalgama fatto da nuovi triestini \u201cdoc\u201d, chi cattolico, chi ortodosso, chi protestante o ebreo (tutti poco osservanti) mangia e beve di tutto! Da piccolo i nonni ci portavano la domenica in rinomati ristoranti: da Suban o alla Marinella, ma nemmeno quest\u2019ultimo, dove c\u2019era un giovane chef promettente \u2013 Vinicio Dovier \u2013 che poi avrebbe preso la stella Michelin a Tricesimo, puntava a grandi premi. La vista era sul mare, la clientela soddisfatta. Poi, \u00e8 arrivato Matteo Metullio, nato a Trieste, ma formatosi in Alta Badia. Me l\u2019ha fatto conoscere in pieno lockdown Luigi Cremona:\u00a0\u00abStefano, partecipa a Emergente Chef \u2013 mi dice al telefono \u2013 fra 2 settimane online. Ti arriveranno a casa gli ingredienti dei piatti che Metullio realizzer\u00e0 e far\u00e0 fare ai concorrenti, con il vino (Vitovska di Zidarich)\u00bb.\u00a0\u00a0Cos\u00ec ho scoperto Matteo, su zoom. L\u2019anno dopo l\u2019Harry\u2019s Piccolo dell\u2019Hotel Duchi d\u2019Aosta, dove lavora con l\u2019inseparabile Davide De Pr\u00e0, prende una Stella Michelin! Ovazione cittadina. Il ristorante si affaccia sulla bellissima piazza Unit\u00e0, sul mare, a pochi passi dal Municipio, dalla Prefettura e dall\u2019ex palazzo del Lloyd, sede della giunta regionale, di fronte all\u2019antico Caff\u00e8 degli Specchi. Una piazza spettacolare che accolse le truppe italiane dopo la Grande Guerra, tristemente nota per la proclamazione delle Leggi razziali nel 1938, nuovamente gioiosa per il secondo ritorno di Trieste all\u2019Italia nel 1954. La stessa piazza in cui svettano due enormi portabandiera, dietro una base dei quali Berlusconi fece \u201ccuc\u00f9\u201d alla Merkel. Ma qui il vero \u201cmaramao\u201d l\u2019ha fatto Metullio, sbaragliando tutti e superando ogni pi\u00f9 golosa aspettativa: la seconda stella Michelin nel 2022. Un ragazzo simpatico e sorridente, ma altrettanto severo e rigoroso in cucina, che esprime il suo estro innato con facilit\u00e0. Ogni tanto lo si trova mentre passa fra i tavolini del bistr\u00f2 a salutare i clienti o a dare disposizioni al personale di sala, oppure sul retro che prende un po\u2019 d\u2019aria. Non sembra affaticarsi, per due anni ha seguito anche i ristoranti che la propriet\u00e0 ha preso in gestione a Portopiccolo, nella vicina Sistiana. Coordina tutto e nel contempo crea piatti dalla semplicit\u00e0 disarmante eppure dal gusto inebriante. Abbinamenti impensabili fusi in una mirabile sintesi! Siamo diventati amici e lo aiuto a ritrovare quello che per lui in Badia era normale, ma a Trieste no: il piccolo produttore che fa conoscere le sue chicche. Cos\u00ec ho trascinato gi\u00f9 dal Carso alcuni pigri artigiani del gusto: Dario Zidaric con i suoi formaggi, Andrej Skerlj con prosciutto e vini, altri con l\u2019Olio Dop Tergeste e il miele di Marasca. Oggi i loro prodotti arricchiscono soprattutto le ricche colazioni degli ospiti dell\u2019albergo. Matteo e Davide ci riescono perch\u00e9 \u201cse pol\u201d, si pu\u00f2, una parola d\u2019ordine. Fra i loro piatti conquista l\u2019antipasto con carciofi e prosciutto crudo del Carso su deliziosa burrata. E cosa dire dell\u2019Harrysotto? \u00abCotto in acqua di pomodoro, mantecato col plancton, polvere di cappero, salsa di acciughe e salsa di basilico, non lo abbiamo mai cambiato e lo proponiamo con la Vitovska Anfora di Vodopivec, elegante, fatta magistralmente\u00bb. Alla Vitovska abbinano anche molluschi, pesce e olio locale. \u00abDi solito ci\u00f2 che nasce nello stesso territorio si sposa meglio\u00bb; io l\u2019ho accompagnata anche alla tenerissima carne di filetto adagiata sulla Rosa di Gorizia e pur\u00e8 di patate. Provate la loro cucina: al ristorante, pi\u00f9 impegnativo, o al Bistr\u00f2, per turisti gourmet. Grazie alla perseveranza di Matteo oggi l\u2019Harry\u2019s \u00e8 frequentato anche dai triestini che prima spendevano fuori citt\u00e0 per un pasto coi fiocchi.<\/p>\n
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