La connessione e la globalizzazione tendono ad appiattirci, tentando di toglierci quell\u2019identit\u00e0 solida che ci appartiene e che dobbiamo tassativamente impegnarci a non perdere, solo cos\u00ec saremo vincenti nel mondo! Chi ama gli equilibri accetta o sostituisce le inevitabili problematiche del quotidiano dedicando il tempo alla qualit\u00e0 della vita, della salute e a esorcizzare la noia. Alcuni filosofi ed economisti da tempo ci ripetono che stiamo vivendo in una societ\u00e0 \u201cliquida\u201d in un sistema complessivo ormai non pi\u00f9 riconducibile a parametri definiti, come l\u2019onest\u00e0 intellettuale, la coscienza, la reputazione, l\u2019amore. Tutto diventa opinabile e fluido, addirittura \u00e8 complesso riuscire a comunicare negli ultimi tempi anche le cose pi\u00f9 semplici.<\/p>\n\n

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I viticoltori di qualit\u00e0 non hanno nessun dubbio in merito, al tramonto si pu\u00f2 osservare senza equivoci la qualit\u00e0 e il valore del proprio lavoro, che come sempre ha il sapore del pane quotidiano. Oggi le certezze tendono a vacillare e vengono continuamente rimesse in discussione. Rimane per\u00f2 la storia e la memoria di un passato sul quale abbiamo costruito il nostro futuro. Per quel che mi riguarda, sia all\u2019interno della mia azienda Costaripa sia come vicepresidente del Consorzio Valt\u00e8nesi, continuo a ostinarmi a seguire la strada dei vecchi parametri, \u00e8 questa la ragione che mi ha indotto e mi induce tutt\u2019ora ad assumere come criteri irrinunciabili la fedelt\u00e0 alla tradizione e la trasparenza in tutte le azioni destinate alla valorizzazione di un territorio a cui non solo tengo tantissimo, ma sul quale ho basato le strategie di crescita di Costaripa. Perch\u00e9 questa determinazione? Perch\u00e9 la Valt\u00e8nesi non \u00e8 soltanto un territorio vocato all\u2019agricoltura e alla viticoltura, ma \u00e8 da sempre anche uno dei pochi areali al mondo naturalmente predisposti per fare vini ros\u00e9 non solo grandi, ma grandissimi.<\/p>\n\n

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Viaggiando per il mondo, soprattutto nella parte nord del Mediterraneo, ho trovato una profonda analogia con la climatologia a la vegetazione esposta al sorgere del sole del Lago di Garda e mi sono reso conto che nei \u201cprinc\u00ecpi\u201d dei ros\u00e9 ci sono raccolti insieme senso della leggerezza, raffinatezza e sensualit\u00e0. Per decenni abbiamo dato ascolto all\u2019incompetenza e alla stupidit\u00e0 pensando ai vini ros\u00e9 come prodotti di ripiego, frutto di un\u2019artificiosa alchimia tra i vini bianchi e i vini rossi. I ros\u00e9 da \u201cviticoltura dedicata\u201d sono invece la rappresentazione di una classe e di uno stile unici e irraggiungibili; un antidoto alla formalit\u00e0. Certo non \u00e8 facile, \u00e8 una scommessa ogni giorno con se stessi, un confronto costante con l\u2019impalpabilit\u00e0 della materia, ma il vignaiolo deve poter riuscire a ricercare nel frutto che porta in cantina quella setosit\u00e0 delle uve che secondo la sua, pur personale, filosofia produttiva, gli consentir\u00e0 di creare un grande Valt\u00e8nesi Ros\u00e9.\u00a0<\/p>\n\n

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