![\"Slow](\"http:\/\/bubblesitalia.com\/wp-content\/uploads\/2022\/10\/Slow-food.png\")
<\/figure>\n\n\n\nCome?
Alcuni punti di vista\u2026<\/h2>\n\n\n\n
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\u00abSono fortemente convinto che\u00a0la crisi climatica sia a un punto ormai irreversibile\u00a0<\/strong>e che difficilmente questa corsa potr\u00e0 essere fermata nel breve periodo, anche perch\u00e9 il sistema politico a livello planetario non \u00e8 sufficientemente cosciente di questo stato di cose. <\/em> Ad esempio impegnandoci a consumare meno carne, a sprecare meno prodotti alimentari, a eliminare l\u2019uso della plastica monouso. Credo possa essere una grandissima occasione se ci sentiamo coinvolti in questo esercizio quotidiano, a partire dai pi\u00f9 giovani<\/em>. Carlo Petrini<\/strong>, fondatore di Slow Food <\/p>\n\n\n\n \u00abVengo da una famiglia di produttori di piccola scala in Uganda e ho toccato con mano quello che questo sistema alimentare ha determinato nel mio Paese<\/strong> e in diversi territori del sud del mondo. <\/em> Per questo dobbiamo agire immediatamente<\/strong>, anche perch\u00e9 la crisi climatica sta generando conflitti<\/strong> e ondate migratorie<\/strong>. Come avviene per esempio nell\u2019Uganda orientale, dove nella stagione calda le comunit\u00e0 di pastori lottano per accaparrarsi i pascoli, sempre pi\u00f9 scarsi e secchi.<\/em>
Stiamo intraprendendo\u00a0una fase storica nuova<\/strong>, che durer\u00e0 parecchi anni, quella della transizione ecologica. La consapevolezza che stava crescendo intorno a questi temi \u00e8 stata bloccata da due eventi che ci hanno distratti tutti: la pandemia e la guerra in Ucraina. <\/em>
Ma non possiamo pi\u00f9 non porre attenzione allo sconquasso che sta avvenendo. Per questo credo che\u00a0l\u2019unica opportunit\u00e0 che l\u2019umanit\u00e0 ha di mitigare la crisi climatica possa solo venire dal basso, dalla societ\u00e0 civile<\/strong>, da tutti noi cittadini che dobbiamo avviare una conversione ecologica, come dice Papa Francesco, a partire dalle nostre scelte quotidiane e il cibo ha un ruolo centrale. <\/em><\/p>\n\n\n\n
Tutti dobbiamo fare un cambio di paradigma in questo percorso verso una rigenerazione che parte dal mondo della produzione alimentare<\/strong> per generare un impatto significativo sull\u2019ambiente, sulla biodiversit\u00e0, l\u2019economia, la geopolitica, la giustizia sociale e l\u2019equit\u00e0 di genere. In una parola, ci dobbiamo impegnare a fare politica ogni giorno, con gioia, nella nostra vita quotidiana\u00bb<\/em> <\/p>\n\n\n\nLa crisi climatica <\/strong><\/em> <\/h2>\n\n\n\n
La crisi climatica non \u00e8 pi\u00f9 un mito e ormai le basi scientifiche sono pi\u00f9 che confermate<\/strong>, soprattutto \u00e8 chiaro ormai a tutti che dobbiamo reagire perch\u00e9 ne vediamo le ripercussioni nella nostra vita quotidiana. Lo abbiamo visto in Italia negli ultimi mesi, ma anche nel resto del mondo \u00e8 ormai evidente. <\/em><\/p>\n\n\n\n
La produzione agricola e il cibo sono vittima e causa di questi fenomeni<\/strong>, ma dipende dall\u2019approccio produttivo utilizzato. <\/em>
Attuare sistemi rigenerativi e agroecologici su larga scala attraverso il lavoro dei giovani e delle comunit\u00e0 locali ci pu\u00f2 permettere di contrastare le conseguenze della crisi climatica, soprattutto per garantire una vita sostenibile e dignitosa non solo alla generazione attuale, ma anche alle future. Questo \u00e8 solo un punto di partenza, ma sia chiaro che non possiamo pi\u00f9 aspettare<\/strong> perch\u00e9 forse domani potrebbe essere troppo tardi\u00bb ha concluso il presidente di Slow Food<\/em>.<\/p>\n\n\n\n